Nel corso del tempo la pelle subisce una serie di variazioni.
Età, condizioni climatiche, eventuali patologie e stile di vita sono solo alcuni dei fattori che influenzano lo stato di salute della nostra cute.
La pelle è perennemente in contatto con l’ambiente esterno ed esposta a sbalzi climatici, all’azione del vento, variazioni di umidità e – soprattutto - ai raggi UV del sole che possono, talvolta, modificare sensibilmente il naturale aspetto della cute. Di conseguenza, prevenire e tenere sotto controllo l’invecchiamento della pelle è fondamentale per prevenire patologie e inestetismi che andrebbero a influire sul benessere fisico e psicologico di donne e uomini di qualsiasi età. Ed è per questo che diventa “d’obbligo” un check up cutaneo: un appuntamento col dermatologo che va eseguito ogni due anni in giovane età e ogni dodici mesi in età adulta.
Il checkup della pelle, è una procedura indispensabile per valutare in modo imparziale lo stato di salute della pelle e conoscere il proprio “biotipo cutaneo”: pelle secca – che alla vista appare fragile, sottile, desquamata mentre al tatto risulta poco elastica, ruvida o screpolata – pelle grassa o seborroica (spesso disidratata), pelle sensibile e quindi fragile, predisposta a reagire in maniera negativa agli agenti fisici o chimici irritanti.
In che cosa consiste l’esame? Nello specifico, il checkup cutaneo si basa su un’anamnesi e su una valutazione obiettiva, cui fanno seguito misurazioni strumentali e test cutanei.
L’anamnesi riguarda lo stile di vita, le abitudini cosmetiche, e precede un esame clinico cutaneo, che viene svolto dapprima a occhio nudo e, successivamente, con il supporto di una lente d’ingrandimento, a luce diurna, fredda e ultravioletta; quindi con l’esplorazione al tatto e alla palpazione. In seguito vengono eseguiti esami strumentali che consistono in:
• misurazioni della temperatura cutanea, in funzione della temperatura ambiente e del riflesso della circolazione capillare sottostante.
• valutazione del pH, un esame particolarmente utile nello studio della pelle grassa nel quale il pH tende a diventare alcalino, al fine di sciogliere i grassi cutanei in eccesso.
• indagine sebometrica che permette di valutare la quantità di sebo presente sulla superficie epidermica.
• la corneometria che consente di valutare l’idratazione dello strato corneo dell’epidermide (l’umidità dello strato corneo corrisponde al grado di idratazione cutanea).
Infine, vengono eseguiti due test: il test all’acido lattico (secondo Ramette) – per confermare la diagnosi della pelle cosiddetta cosmetologicamente sensibile – e il dermografismo (la ricerca del dermografismo positivo consiste nel passare una sonda a punta sul decolleté, ed è un’indagine di prassi che evidenzia una pelle iperreattiva). Ed ecco che, in conclusione, il checkup della pelle consegna le informazioni sulla fisiologia cutanea, sul fototipo di appartenenza e sul grado di invecchiamento cutaneo, indicando eventuali patologie silenti. Importante sapere che, quando prenoterete il vostro checkup cutaneo, non dovrete applicare cosmetici e detergenti nelle dodici ore che precedono il test, e neppure esporsi a radiazioni solari nella settimana precedente, così da non falsare i risultati dell’esame.