Come bruciare i grassi dormendo

Fitness
13/06/2018
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La nuova frontiera del fitness viene direttamente da Londra e promette il massimo risultato con il minimo sforzo, semplicemente sfruttando la riduzione dello stress tramite il sonno. Un allenamento brucia grassi realistico?  Scopriamolo insieme.  

Ammettiamolo: “riposarsi per rimanere in forma” è lo slogan perfetto per colpire la società di oggi, sempre più stressata, frenetica e soprattutto pigra. La frase è sicuramente accattivante, ma prima di emettere sentenze definitive è bene conoscere meglio l’argomento: il napercise.

NAPERCISE: DI COSA SI TRATTA?

“Nap” come pisolino ed “exercise” come esercizio. L’idea viene dall’Inghilterra ed è dell’istruttore di fitness Daniel Lloyd, che dopo un’importante esperienza maturata nel settore ha deciso di far conoscere a tutto il mondo la propria idea, utilizzando gli spazi delle proprie sale corsi per inserirvi dei comodi letti dedicati al riposo di gruppo.  

La lezione, che ha una durata complessiva di circa 60 minuti, inizia con dei brevi esercizi di allungamento/stretching per poi dedicarsi per 45 minuti al riposo rigenerante sotto le coperte.

In questo lasso di tempo la classe, rifornita di mascherina per gli occhi, dorme in una sala “a temperatura ideale”, a detta di Lloyd, per bruciare più calorie. Non si parla quindi direttamente di esercizi brucia grassi, ma allenamenti e metodi mirati a farlo.

EFFETTI DEL RIPOSO

Sono diversi gli studi a suffragio dell’ipotesi che un riposino durante la giornata abbia diversi effetti benefici, specialmente sulla psiche della persona e in particolar modo sembra essere un ottimo alleato per combattere l’ansia e recuperare le energie perse durante la giornata. Quasi come se, simili a uno smartphone, ci mettessimo “sotto carica”.  

EFFETTI DEL CALORE

Se gli effetti psico-fisici del riposo non lasciano dubbi (se fatto con le tempistiche corrette), qualche “zona grigia” la destano gli effetti brucia grassi.

Infatti non si hanno riferimenti sull’esatta temperatura da mantenere nella sala e sull’impatto calorico dell’esercizio. Dalla fisiologia si stimano circa 50 calorie per ora di sonno, ma esse variano per età, sesso e quindi percentuale di massa magra.

Il napercise a oggi è in fase probabilmente embrionale e sono in molti, fondatori compresi, a studiarlo attraverso l’analisi di gruppi campione.

La domanda però sorge spontanea: non è forse preferibile organizzare la giornata prevedendo lo svolgimento di un’attività fisica anche di 30-40 minuti e gestendo meglio le ore di sonno notturne? Spesso infatti non si dorme per le 8 ore consigliate.  

STUDI CONTRASTANTI

Sono in molti a nutrire dubbi, soprattutto sull’eccessiva durata del riposo, perché sembrerebbe che oltre i 20 minuti di riposo si abbiano più effetti negativi che positivi, entrando in una fase di sonno profondo che agisce internamente quasi come se si trattasse del famoso jet lag. Inoltre il fatto di dormire con estranei potrebbe risultare più stimolante che rilassante, smontando le basi su cui si fonda il napercise.  

Insomma, come sempre in questo settore le correnti di pensiero sono molteplici e opposte, probabilmente occorrerà attendere per avere maggiori fondamenti scientifici su questa attività, magari provandola direttamente quando arriverà in Italia.