Swimrun: una piacevole novità per allenarsi in estate

Fitness
05/06/2019
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Qualche anno fa, direttamente dal Nord Europa, è arrivato lo Swimrun. Una multidisciplina nella quale si alternano corsa e nuoto (con le scarpe) in acque libere, il tutto all’insegna del divertimento.


Presto le temperature supereranno i 30° C in gran parte del nostro Bel Paese e il fitness acquatico inizia ad a essere più attraente agli occhi di molti. Anche l’idea di alternare una corsa in spiaggia con un tuffo in mare potrebbe certamente allietare lo spirito e rinfrescare i bollori estivi, convincendoci a non rinunciare all’allenamento. Quante volte l’abbiamo fatto? Probabilmente molte.

Quante volte invece ci è capitato di gettarci in acqua e nuotare direttamente con le scarpe? Beh, certo il numero sarà molto più basso.

Il paradosso è che questo sport, nel quale si alternano frazioni di nuoto (anche con equipaggiamento) a frazioni di corsa (sulla spiaggia, su fondi sconnessi, correndo in acque basse ecc…) non è nato in una nazione dal clima caldo, bensì nel Nord Europa: in Svezia.

Nel 2002 infatti prendeva vita la prima forma di Swimrun svedese che, successivamente, nel 2006, vedeva ufficialmente nascere la prima Coppa del Mondo a squadre.

Nel 2014 lo Swimrun giungeva in Italia con la spettacolare gara da Lignano Sabbiadoro a Grado, attraverso le 5 isole sabbiose della laguna.

I BENEFICI DELLO SWIMRUN

Classificato come sport di endurance, in realtà questa disciplina presenta una componente anaerobica più o meno importante a seconda della distanza percorsa.

La particolarità di questo sport è che le transizioni avvengono senza soluzione di continuità: si passa in continuazione dalla stazione eretta a quella orizzontale. Questa variazione può sembrare banale ma non lo è affatto: pensate a ciò che accade quando ci corichiamo e poi ci alziamo in piedi d’improvviso!

Nello Swimrun vengono inoltre coinvolti molti gruppi muscolari diversi e questo è uno dei suoi principali benefici. Se nel nuoto si azionano principalmente i muscoli del tronco e degli arti superiori, ecco che nella corsa agisce la muscolatura degli arti inferiori, facendone uno sport completo.

Per questi motivi, per primeggiare nello Swimrun occorre la capacità di utilizzare al massimo l’ossigeno disponibile oltre ad una notevole potenza, per correre in acque basse.

Ovviamente è fondamentale anche disporre di una buona tecnica natatoria, ma questo è scontato.

PER MOLTI MA NON PER TUTTI?

Come per il triathlon, ci troviamo di fronte ad una multidisciplina dove non è possibile improvvisare: affrontare lo Swimrun senza adeguata preparazione potrebbe portare a infortuni e fastidiosi stop.

Se non siete sportive abituate a correre almeno due volte a settimana e assidue frequentatrici della piscina è certamente meglio iniziare con un percorso graduale.

Saranno sicuramente necessari dei corsi in piscina al fine di migliorare la propria tecnica (soprattutto di galleggiamento e scivolamento) ed è consigliabile anche praticare del fitness acquatico per abituarsi a far lavorare il corpo in un ambiente diverso da quello terreno, evitando micro-traumi muscolo-articolari.

Combinando queste attività con del jogging e mettendo in conto mesi di perseveranza e tanta pazienza, magari mettendo in conto anche qualche corsa in spiaggia, alla fine anche voi potrete sbizzarrirvi con lo swimrun: cominciate con un totale di 5 km (1 km nuoto e 4 km di corsa con 4 transizioni), raggiungere poi i 10km o 21km sarà una vera soddisfazione!